Mutui, nuovo taglio dei tassi in vista? Di quanto può calare la rata

 

10 Settembre 2024

 

Giovedì la Banca centrale europea si riunirà e, con ogni probabilità, interverrà sul costo del denaro. Ecco cosa significa per i mutui a tasso variabile in essere

  • Polo: “Tutti i fattori – l’ultimo dei quali è il dato positivo sull’inflazione annuale in Europa scesa al 2,2% ad agosto – fanno pensare a un taglio dei tassi”.
  • Con una sforbiciata di 25 punti base, la rata di un mutuo medio variabile calerebbe di 18 euro. E potrebbe non essere finita qui

Si avvicina una nuova sforbiciata ai tassi di interesse. Giovedì 12 settembre la Banca centrale europea si riunirà e, con ogni probabilità, interverrà sul costo del denaro.

Le attese degli analisti ruotano intorno a un taglio da 25 punti base, complice – tra gli altri fattori – la scivolata al 2,2% nel mese di agosto del dato sull’inflazione annuale in Europa. Ma cosa significa per i mutui a tasso variabile in essere?

Mutui a tasso variabile: di quanto scenderà la rata

Prendendo in considerazione un mutuo medio da 126mila euro in 25 anni sottoscritto a inizio 2022, le simulazioni fornite da Facile.it a We Wealth mostrano come la rata sia già salita dai 456 euro di allora ai 721 euro attuali. Ipotizzando che le previsioni su un calo dei tassi di 25 punti base venissero confermate, come evidenziato nel grafico sottostante, si innescherebbe una riduzione della rata di 18 euro. Ma potrebbe non essere finita qui. “Guardando ai Futures sugli Euribor, che rappresentano le aspettative di mercato, da qui a fine anno l’Euribor (l’indice di riferimento per i mutui a tasso variabile) dovrebbe scendere di circa 50 punti base”, osserva infatti Andrea Polo, chief communication officer di Facile.it. Per un mutuo medio da 126mila euro sottoscritto negli ultimi due anni, significherebbe un calo della rata mensile vicino ai 40 euro rispetto a oggi.

 

Perché optare per una surroga verso il fisso

In questo contesto, chi ha un mutuo a tasso variabile può decidere di aspettare che le rate tornino a scendere, considerando appunto che il calo sarà graduale; oppure può optare per una surroga verso un tasso fisso approfittando delle condizioni favorevoli attualmente offerte dalle banche. “Con il ritmo attuale di tagli ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che i tassi variabili colmino la distanza con quelli fissi, al netto di eventuali imprevisti che dovessero sopraggiungere”, spiega Polo. “Pertanto, il consiglio per chi ha un mutuo variabile e vuole provare ad abbattere la rata è di optare per la surroga”. Guardando ai migliori tassi surroga fissi disponibili online, gli indici (Tan) sono inferiori al 2,90%; ipotizzando ancora una volta un mutuo variabile da 126mila euro in 25 anni, con un tasso variabile arrivato al 4,5% e una rata superiore ai 700 euro, Facile.it calcola che il risparmio sarebbe di oltre 100 euro al mese.

Mutui, fisso o variabile? Come scegliere ora

Per chi intende invece sottoscrivere un mutuo adesso, occorre considerare che la distanza tra i tassi variabili e fissi resta elevata (si parla di oltre 1,5 punti percentuali in favore di questi ultimi). “Analizzando l’offerta disponibile online, i migliori fissi per un mutuo medio partono da un Tan inferiore al 2,70%, con una rata vicino ai 570 euro, vale a dire oltre 110 euro più bassa rispetto alla migliore offerta a tasso variabile (Tan al 4,40%)”, dice l’esperto. “Premettendo che la scelta del mutuo, e del tipo di tasso, è una decisione personale che va presa in funzione di diversi criteri soggettivi e oggettivi, al momento le condizioni di mercato suggeriscono di partire con un tasso fisso che consentirebbe non solo di ottenere una rata più bassa rispetta al variabile ma anche una tutela da possibili oscillazioni negative degli indici. Nel caso poi i variabili dovessero scendere significativamente in futuro, c’è sempre la possibilità di surrogare”, suggerisce Polo.

(Articolo aggiornato il 10 settembre)